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Luce e Mitologia

GRECI

EGIZI

SOLE

Apollo nelle Religioni dell'antica Grecia rappresenta il Dio del Sole, di tutte le arti, della musica, della profezia, della poesia, della medicina, delle pestilenze e della scienza che illumina l'intelletto e il suo simbolo principale è il Sole o la Lira.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella tarda antichità greca Apollo venne anche identificato come Dio del Sole, ed in molti casi soppiantò Helios quale portatore di luce e auriga del cocchio solare. Apollo ed Helios rimasero entità separate e distinte nei testi letterari e mitologici dell'epoca, ma non nel culto, dove Apollo era ormai stato assimilato con Helios.

Apollo è normalmente raffigurato coronato di alloro, pianta simbolo di vittoria. I simboli che lo identificano sono l'arco, la cetra e il tripode sacrificale, simbolo dei suoi poteri profetici.

Ra , Dio del Sole che sorge, era una delle divinità principali dell'antico Egitto. Emerse dalle acque primordiali del Nun, portato tra le corna della vacca celeste.  Generalmente viene rappresentato come un occhio molto decorato, mentre, quando fu associato ad Horus, divenne molto simile a quest'ultimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Veniva considerato il creatore dell'Universo, ed era protettore dello stato e della giustizia. Il Sole era la sua Barca, e con essa lui tutti i giorni attraversava il cielo. Successivamente fu unito con il dio  Amon fino a diventare la più importante divinità del pantheon egizio con il nome di Amon-Ra.  Egli rimase per secoli il dio supremo, tranne per un breve periodo  quando fu imposta nell'Egitto l'esclusiva adorazione di Aton, il disco solare stesso.

LUNA

Nelle religioni dell'Antica Grecia Selene è la dea della Luna, figlia di Iperione e Teia, sorella di Helios ed Eos.

Selene è la personificazione della Luna piena, insieme ad Artemide (personificazione della Luna crescente) e ad Ecate (personificazione della Luna calante).

Selene viene generalmente descritta come una bella donna con il viso pallido, che indossa lunghe vesti fluide bianche od argentate e che reca sulla testa una luna crescente ed in mano una torcia. Molte rappresentazioni la raffigurano su un carro trainato da buoi o su di una biga tirata da cavalli, che insegue quella solare.

Ecate veniva anche associata in alcuni casi ai cicli lunari simboleggiando la luna calante. La dea viene rappresentata spesso con tre corpi o con sembianze di cane o, accompagnata da cani infernali ululanti in quanto veniva considerata protettrice dei cani. Un altro animale sacro a tale divinità era la colomba.

Artemide era la dea della caccia, della selvaggina, dei boschi, del tiro con l'arco, della verginità e anche una divinità lunare personificazione della "Luna crescente". Era una Dea vergine, ma il suo culto venne sovrapposto a quello di Eileithyia, Dea del Parto. Le statue greche la ritraggono come una giovane con arco e frecce, con il busto coperto di protuberanze rotondeggianti che sono state interpretate sia come seni che come testicoli di toro.

 

ECLISSI

Nella religione dell'antico Egitto le divinità lunari sono numerose, tra queste si ricordano Thoth, Khonsu e Bastet. Le divinità lunari egizie portavano un "disco lunare" sulla testa. Il disco lunare è sempre sostenuto su due corna dorate o nere.

 

 

 

 

 

 

 

 

Thot è la divinità egizia della luna, sapienza, scrittura, magia, misura del tempo, matematica e geometria.  È rappresentato sotto forma di ibis, uccello che vola sulle rive del Nilo, o sotto forma di babbuino.

Khonsu è una divinità lunare associata talvolta al dio dell'aria e divenne fonte di fertilità e sviluppo.
Nell'iconografia religiosa era rappresentato come un uomo con una treccia laterale e sul capo aveva un disco lunare.

Un altro ruolo di Khonsu era quello di accompagnare l’anima dei defunti nell’aldilà.

Bastet è una delle più importanti e più venerate divinità egizie. Viene raffigurata con sembianze femminili e con la testa di gatta. Inizialmente era una divinità che simboleggiava il calore benefico del Sole ed era venerata per la sua potenza, la sua forza, la sua bellezza e la sua agilità.

Sia nei greci che negli egizi le eclissi venivano considerate come un cattivo presagio.

Nel mondo greco le cause esatte delle eclissi erano note già dalla metà del V secolo a.C.; eppure, al di fuori delle cerchie ristrettissime delle persone colte, le spiegazioni che, a livello popolare, venivano date delle eclissi non tenevano conto delle teorie astronomiche elaborate ed esprimevano credenze ancestrali profondamente radicate nell'animo umano.

Le eclissi lunari, come quelle solari, erano dai greci interpretate come un segno della collera della divinità lunare, come la prova di una vicenda, di una lotta mitica che si compiva in cielo. Si riteneva infatti che le eclissi preannunciassero l’arrivo di una grande disgrazia oppure che il buio della luce celeste fosse una punizione da parte della divinità. Era anche interpretata come un segnale negativo. Si pensava che gli dei fossero arrabbiati e che l’oscuramento del cielo rappresentasse l’incombere di disgrazie. La parola eclissi in realtà deriva dall’antica parola “ekleipsis”, dal greco “nascondersi”.

 

 

 

 

Gli Egizi osservavano attentamente gli eventi celesti ma, nonostante ciò, in tutti i reperti storici riguardanti l’antico Egitto, non è mai stato ritrovato alcun riferimento alle eclissi, né solari, né lunari. Forse l’immagine di questo fenomeno astronomico è stata tramandata in forma simbolica ed alcuni storici hanno notato che potrebbe esistere un’analogia tra i pennacchi delle eclissi e le ali simboliche del Dio del sole egizio; una rappresentazione che compare spesso all’ingresso delle tombe e dei templi, forse per raffigurare la vittoria della luce sull’oscurità.

Realizzato da: 

Giosuè Camilla & Quaglia Aurora​

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